mercoledì 23 ottobre 2013

Il viaggio in Messico: Zelia Nuttall

 Callegari parte per il viaggio in Messico nel 1923, e appena arrivato si dedica a coltivare relazioni con accademici locali e non, noché a frequentare biblioteche, musei e tutto quello che la capitale del Messico mette a disposizione. Poi decide di avventurarsi in altri territori…

Veduta di Casa Alvarado
Callegari inizia quindi la sue visite al di fuori della capitale: "una delle prime gite nei dintorni, dopo Tucubaya fu a Coyoacàn, per conoscere quella gentildonna che accoglie con tanta cortese e signorile ospitalità e che in sè unisce una squisito sentimento d’arte ad una dottrina archeologica profonda… Zelia Nuttall, nome ben noto simpaticamente a Firenze, ov’ebbe la ventura, a merito del nostro Villari, di scoprire un prezioso codice messicano nel Convento di S. Marco, illustrato da Lei, che porta il suo nome… abita nella mirabile Casa Alvarado, in un ambiente degno di Lei, in mezzo a’ tesori d’arte della civiltà antica e dell’epoca coloniale; vi ospita con grazia sovrana dotti e artisti che studiano alla mensa di Lei… ebbi la fortuna di conoscere personalmente il grande commediografo spagnolo, Giacinto Benavente, premio Nobel, l’audace esploratore danese di Palenque Franz Blom e il valoroso archeologo nordamericano Dr. Morley alle cure del quale è stato affidato dal Carnegie Institut lo studio de’ resti della grande civiltà dei Maya nello Yucatàn e nel Guatemala" (1).
Franz Blom, appassionato di antroplogia e sensibile alla difesa delle etnie chiapateche, trasformò la sua casa di San Cristobal nel centro istituzionale Na-Bolom (in lingua tzotzil, "casa del giaguaro") in difesa della discendenza Maya della selva Lacandona, comunità indios che iniziava ad essere minacciata di estinzione dal disboscamento selvaggio della foresta operato dalle compagnie private; di lì a poco partirà per Uaxactum, per fare ricognizione archeologica sulla piazza dei templi. Anche Blom è all’inizio degli anni ‘20 che forgia il suo rapporto privilegiato col Messico, e perlustra le zone necropolitane di Palenque, in particolare le aree periferiche ai templi di cui nel 1927 fornirà un sistema organico di catalogazione e rilevazione per gruppi. Sylvanus Morley è un archeologo nordamericano che si interessa dal 1904 delle epigrafi sulle stele di Chichen-Itza attraverso ricerche finanziate dal Carnegie Institution Callegari incontra studiosi "occidentali" malati di fascinazione per l’antico Messico, e Zelia Nuttall è il collettore, il punto di riferimento di questo ambiente eccentrico e internazionale, nella sua Casa Alvarado, oltre il parco di Xochimilco, nel quartiere liberty e residenziale della capitale, seduta sopra l’antica laguna dell’imperiale Teotichitlan. Archeologa e antropologa nordamericana di padre irlandese e madre meticcia californiana, Zelia si è educata in Francia, Germania, Italia ed Inghilterra ed ha iniziato ad interessarsi delle civiltà indie "occidentali" nel 1882 attraverso il marito, l’antroplogo francese Alphonse Louis Pinart. Nel 1890 presso la Biblioteca Nazionale di Firenze ha scoperto il Codice Magliabecchiano, ricco di rappresentazioni pittoformi sulla vita degli antichi messicani, e nel convento di san Marco della città gigliata un manoscritto zapoteco. Nel 1902 ha descritto il codice manoscritto mixteco che da lei prende nome ed ha visitato le rovine dello Yucatan. Una pioniera quindi della ricognizione delle arcaiche civiltà messicane. Dal 1884 ha lavorato per il Museo nacional sulle collezioni di oggetti in terracotta rinvenuti a San Juan Teotihuacan (dal 1886 è assistente onoraria in archeologia messicana del museo Peabody, dal 1908 professore onorario di antropologia presso il Museo Nacional de Mexico). Nel 1922 ospita l’archeologo studioso delle epigrafi chi Chichen-Itza (in particolare calendariali) Sylvanus Morley, allievo della scuola archeologica di Harvard e appoggiato alla Carnegie Institution.
Zelia Maria Magdalena Nuttall
(6/9/1857 – 12/4/1933)

Zelia ha scritto a lungo nei suoi manoscritti del sistema di calendario degli Aztechi, e ne ha parlato in molti Congressi Americanistici internazionali dal 1894; Callegari conosce e tiene in grande considerazione le analisi della Nuttall durante tutta la sua produzione editoriale. In particolare nel 1906 Nuttall ha pubblicato un articolo sulle illustrazioni astronomiche nei codici. Il glyph messicano centrale dell’attraverso-bastone è considerato un simbolo di previsione e spesso compare in cima ad una piramide o adiacente agli individui. Un occhio è disposto fra i bastoni nella maggior parte delle relative presentazioni. Edward Seler, nel 1917, ha interpretato una barra nel simbolo otto su una mascherina di Venus a Uxmal rispetto alla congiunzione inferiore di otto giorni del pianeta. Herbert Spinden ha concluso che i dipinti nel codice di Parigi rappresentano uno zodiaco possibile della costellazione tredici... la numerazione vigesimale, i geroglifici per simbolo dello zero, i nomi delle unità numeriche Maya, la varietà delle rappresentazioni convenzionali a barra, punto, bandiera, sacchi, i cicli di 13 o 20 giorni, la varietà della toponomastica dei mesi tra le lingue di Maya, le date delle stele maya che corrispondono a momenti astronomici significativi, l’ascesa e apoteosi di Kan Balam a Palenque che coincide con Giove retrogrado, la manifestazione di Pacal… La composizione geroglifica rappresenta entità cosmiche, le civilizzazioni preistoriche mesoamericane appaiono più avanzate nelle conoscenze astronomiche rispetto alle contemporanee in altre regioni; il giovane geografo e astronomo Callegari guarda a più riprese a queste analisi, anche negli ultimi scritti degli anni Trenta e Quaranta, Seler in primis e Nuttall restano gli astri polari "interpretativi" di ogni ricerca in tal senso dello studioso veronese.
La Casa Alvarado è il cuore organizzativo dei suoi studi archeologici e degli interessi della passione per il giardino e la botanica, con la ricca collezione di piante autoctone.
Attraverso la guida di Zelia Nuttall e del celebre antropologo dell’Instituto de Investigationes Anropologicas e del Museo Nacional Manuel Gamio Callegari può effettuare due fruttuose esplorazione della celebre area archeologica di San Juan Teotihuacan nel mese di Marzo, come testimonia la ricca collezione iconografica nel fondo indeito della Biblioteca Civica di Verona e il permesso istituzionale di visita che il nostro riporta in nota nel testo ("Por la presente se hace constar que el Sr. Guido Valeriano Callegari que firma al calce, ha sido comisionado por esta Secretària para emprender estudìos arqueologicos de historia antigua de nuestro Paìs. Se ruega muy atentamente a las Autoridades Civiles y Militares se sirvan prestar su ayuda al referido Sr. Callegari para el mejor desempeño de su comisiòn. Sufragio efectivo non relaccìon México 23 de febrero 1923.P. O. del Secretario - El Oficial mayor PERALTA"). Seguiamo la sua succinta relazione: "la visita più interessante per un archeologo nei dintorni della capitale, a soli 45 Km. è certamente quella delle famossissime piramidi di Teotihuacàn, attribuite ai Tolteki, studiate e sapientemente illustrate dal Batres, dal Seler, dal Penãfiel, dal Palacios e ultimamente da Manuel Gamio. Le due piramidi del Sole e della Luna, degne di rivaleggiare con le egizie, e la ciudadela (Texcalpan) il tempio di Quetzalcòatl, di Tlaloc di recentissima scoperta, altre piccole piramidi, i sotterranei e tempietti, il Micoatl o piano de’ morti…un’importanza storico-archeologica da superare ogni altra localit, non inferiore all’origine stessa dei palazzi-templi di Palenque… un bellissimo museo vi raccoglie la suppellettile… per guida una volta la stessa Zelia Nuttall e un’altra Manuel Gamio infermo per un accidente di cavallo, convalescente in mezzo alla sua opera…munito di una preziosa credenziale rilasciatami dalla Secretaria de Educaciòn pùblica (Min. P. I.) principiai le mie escursioni più lontane" (2).

Alcune immagini tratte dal Fondo Callegari alla Biblioteca Civica di Verona

Piantina del sito di Quetzacoatl e San Juan tracciata da Callegari
La scalinata del tempio di Quetzacoatl

Veduta panoramica della "Ciudadela" di San Juan.

Il serpente piumato sulla pareti della piramide di  Tehotihuacan
Bibliografia

(1) CALLEGARI G. V., La mia escursione...cit:, p. 277; Jacinto Benavente y Martinez, fu un commediografo spagnolo premio Nobel 1922 (‘La notte del sabato’ 1903, ‘la Signora padrona’); siti consigliati: su Blom, www.bnx.it/chiapas.htm; su Nuttall, www.peabody.harvard.edu/archives/Nuttall.html;  su Mosley, www.answers.com/topic/sylvanus-morley; di MOSLEY S., An Introduction to the Study of Maya Hieroglyphs, Carnegie Institution of Washington 1915; di NUTTALL Z:, Standard or Head-Dress? An Historical Essay on a Relic of Ancient Mexico, Peabody Museum series 1888; The Book of the Life of the Ancient Mexicans, University of California 1903; The Ancient Mexican Calendrical System, 9th Congress (Int.) of Americanists, Huelva 1892; Nuovelles lumieres sur les civilisations americaines et le systeme du calendrier, Congresso Internazionale Americanistico di Roma 1926; A Courius survival in Mexico of the use of the purpura shell-fish for dyeing, “Putnam Aniversary Volume” New York 1909, pp. 368-384; BCVR, FIC, Cartella 3, ritaglio figura da testo di Seler, mese messicano; annotato da Callegari nel retro, “raggruppavano i giorni di venti in venti con distinti geroglifici: venti tredicine formavano un anno rituale, Tonalamatl, di 260 giorni “, “ogni tredicina incominciava con un segno che era del corrispondente giorno”.

(2) CALLEGARI G. V., La mia escursione... cit., pp. 278-279; siti consigliati: www.lescienzewebnews.it/archeologia/articoli/... ‘Centenario degli scavi a Teotihuacan: la città degli dei’, 23/01/2006 di Enrico Vincenzi; 
www.archaeology.org
www.metmuseum.org/toah/
di SELER E:, Reisebriefe aus Mexico, Berlin 1889; Codex Fejévàry-Mayer, Mexico 1901; gli innumerevoli lavori contenuti in ‘Gesammelte Abhandlunhen zur Amerikanischen Spreche- und...’ dal 1902 per 5 serie; Codex vaticanus 3773, Mexico 1902; Codex Borgia, Berlin 1904-1909; di BATRES L., Expl. Mon. arqueol. de Teotihuacan, t. 28 Mexico 1908; BCVR, FIC, Cartella 1,  30 cartoline postali messicane, 7 fotografie, 5 iconografie della pianta della zona archeologica, un disegno a china, un ritaglio di stampa per riproduzione iconografica: 


Nessun commento:

Posta un commento