lunedì 24 febbraio 2014

Cassiano Conzatti

Dopo i giorni dell'ambientamento e della presentazione all'ambiente politico e accademico della capitale, il viaggio si pone sempre più come un'occasione per i contatti accademici e culturali più capillari ed estesi, alternati alle esplorazioni archeologiche.

Alfonso Luis Herrera (immagine
cortesemente fornita dal dr.Julio Llorente
dell'Università Americana del Messico)
Fruttuosa è la visita al Museo de Historia Natural: "frequentai più volte il laboratorio e il Museo di Scienze Naturali diretto dal Dr. Alfonso Herrera che mi onorò della sua amicizia e molto da lui appresi anche in escursioni sulla flora e fauna del paese"; lo scienziato "ha fondato un grandioso giardino zoologico e un parco botanico ove, 4 secoli or sono, a Chapultepéc, esistevano i meravigliosi giardini di re Montezuma... al dire degli storici indigeni e spagnoli che li videro non essere inferiori a quelli leggendari di Semiramide!" (2). Alfonso Luis Herrera prosegue la tradizione del padre, che appartiene al ristretto novero di scienziati che ad inizio del XX secolo hanno rifondato la botanica messicana grazie alle numerose esplorazioni nel Sud-est del paese e alla fondazione e gestione di riviste specializzate come "La Naturaleza". Dopo aver diretto la Commissione di Parassitologia agraria nel 1907, fonda alla luce dei frequenti contatti con l'ambiente accademico internazionale il Museo di Storia Naturale del Mexico e conduce la Direcciòn de Estudios Biologicos a dipendere amministrativamente dalla Secretarìa de Agricultura y Formento, come le più prestigiose istituzioni accademiche messicane. È proprio nel 1922 che i suoi sforzi si concentrano nel giardino botanico del bosco di Chapultepec, nella disposizione di una ricchissima collezione botanica, e chiama allora i migliori scienziati del paese a collaborare... tra cui Cassiano Conzatti (nel 1919 "Jefe de Seccion" e nel 1922 Explorador Naturista per lo stato di Oaxaca), un trentino emigrato in Messico e che ha fatto fortuna come scienziato naturalista, un incontro tra i più rilevanti nel viaggio di Callegari. 

Cassiano (Bartolomotti?) Conzatti
(Civezzano, TN , 13/8/1862 -
Oaxaca,  2/3/1951)
conosciuto in Messico anche come
Gabriel Canseco Conzatti
(foto tratta da Wikipedia inglese)
Le storie di Conzatti e di Callegari si intersecano in occasione del viaggio del professore veronese e restano intracciate per molti anni (moriranno entrambi, all'inizio degli anni Cinquanta, Conzatti nel 1951, Callegari nel 1954). Giunto in Messico nel 1881 all'età di 19 anni per sfuggire dal servizio militare sotto l'odiato austriaco (assieme alla madre, alla morte del padre e in ristrettezze economiche, approfittando dei viaggi organizzati dalla Compagnia di navigazione Rovatti & C. che cerca su accordo col governo messicano lavoratori europei per fondare nuove colonie), nel tempo libero Conzatti ha sviluppato da autodidatta una conoscenza ricca e sistematica delle piante della valle di Oaxaca dove risiede (memore dei trascorsi al ginnasio di Rovereto e all'inclinazione spiccata per lo studio delle scienze naturali) e nel 1909 vi fonda un giardino botanico. Si è distinto prima nell'insegnamento dell'antropologia e della pedagogia nelle Scuole normali modello di Orizaba e di Jalapa. Il Presidente Porfirio Diaz è un oaxaquegno e aiuto lo sviluppo della Scuola Normale dello stato della Valle di Oaxaca che viene abbellita e retaurata durante la presidenza di Conzatti. Il naturalista trentino si da per alcuni anni ad un intensa attività educativa, fondando riviste pedagogiche e arruolando maestri, nel contesto della "questione sociale" dell'educazione popolare; libertà, tolleranza anche religiosa, culto della ricerca scientifica contraddistinguono i felici anni di Oaxaca, per cui nel 1917 diviene consigliere comunale nel "libero consiglio" della città. Nel frattempo collabora con vari erbaristi e inizia un ricco e completo erbario personale, mentre inizia a pubblicare "Flora sinòptica mexicana" nel 1895 e "Los géneros vegetales mexicanos" nel 1903. È inteso ad elaborare una monumentale tassonomia della flora messicana che vedrà la luce solo nel 1946. Entra dopo la rivoluzione e la riforma universitaria del 1910 tra i cattadratici della scuola nazionale come "profesores en ciencas naturales", accanto al nucleo di nuovi e giovani botanici che con Herrera stanno moltiplicando le esplorazioni naturalistiche nella Valle del Mexico e i contatti con le istituzioni straniere per condividere risultati e sprovincializzare l'ambiente locale (Carlos Reiche, Guillermo Gàndara autore di "Plantas útiles mexicanas" (1917), "Sistema dilemático para clasificar las familias de las plantas fanerógamas mexicanas" (1917), Maximino Martìnez). Nel 1919 Herrera lo nomina "esplorador naturista" della valle di Oaxaca e diviene socio della Sociedad de Historia natural. Nel 1922 è ispettore scolastico per la Segreteria federale della Istruzione pubblica. Al ritono dal Messico Callegari si terrà in contatto con Conzatti, lo proporrà come socio all'Accademia degli Agiati di Rovereto, nel fondo dell'istituzione vi è una lettera di risposta del Conzatti del 23 Luglio 1924 alla corripondenza del Callegari del 16 Giugno, in cui da esito delle infruttuose ricerche su un testo riguardo le antiche leggende messicane del Quintero ma invia peraltro uno studio statistico sullo stato di Oaxaca, cui accompagna un piccolo volume del Conzatti stesso sulle propeità naturalistiche dello stato e alcune cartoline postali di Oaxaca e Monte Alban, che ritroviamo tra i materiali iconografici del Fondo Callegari presso la Biblioteca Civica di Verona. Conzatti poi si racconta succintamente: "nacqui l'anno 1862, all'età di 19 anni, per non fare il servizio militare sotto l'Austria che detestava, me ne son scappato via e son venuto al Messico ove mi trovo dal 1881... rimasi fino al 91 nello stato di Veracruz ove dopo aver ottenuto il diploma di professore, fui vicedirettore alla Scuola Normale di Jalapa e più tardi della Scuola Cantonale di Orizaba... nel luglio dello stesso anno venni alla scuola normale di Oaxaca come direttore, impiego che conservai fino al 1910... creai l'Orto Botanico e la Stazione sperimentale di agricoltura sotto gli auspici del Ministro dell'Agricoltura e Formento... esso fu distrutto e abbandonato in cinque anni dalla rivoluzione che ancora non finisce, e allora fui nominato naturalista esploratore dello stato dalla Direzione degli studi biologici... fino al 1922 che fui rimosso (sigh!) a rappresentante la Secretarìa de Educacion Publica in questo stato e adesso ho il carattere d'Ispettore Scolastico Federale... ho pubblicato "Flora simplica mexicana"... "monografia del Arbol del Tule"... "Carta biologica de l'estado de Oaxaca"... "Nueva flora mexicana"... "Las plantas alimentares utilizadas en mexico"... "Las regiones geografico-botanicas del'estado"... ho una voglia matta di visitare l'Italia superiore e specialmente il Trentino... purtroppo dovrò rassegnarmi a non vederla più perchè sono stato rovinato dalla Rivoluzione... le mie condizioni economiche non mi consentono tale lusso... dacchè sono al Messico non ho mai parlato l'italiano per mancanza d'opportunità... la benedico dal fondo del cuore"... Forse s"intravvede un rapporto non idilliaco con le complesse vicende "rivoluzionarie" messicane, Conzatti è soggetto dal 1910 a frequenti periodi di malattia che lo distolgono dall'insegnamento, definitivamente dal 1928, quando di dedicherà completamente agli amati studi naturalistici, a lungo resterà la corripondenza epistolare rada ma costnte con l'amico Callegari... Oggi il giardino botanico sulla flora autoctona dello stato di Oaxaca è Jardìn Conzatti, inaugurato nel 1950 (3).

La lettera di Conzatti conservata
al Museo Civico di Rovereto
(1) = CALLEGARI G. V., La mia escursione archeologica al Messico, "Atti e memorie dell'Accademia di agricoltura, scienze e letttere di Verona", s. IV, vol. XXV, 1923, pp. 274-275; BCVR, FIC, Cartella C1, Istituto Geologico, facciata principale; BCVR, FIC, Cartella C1, facciata de la Biblioteca Nacional, Escuela de Mineria.
17 = CALLEGARI G. V., La mia escursione... cit., p. 275; BCVR, FIC, Cartella C1, facciata del Museo Nacional de Historia Natural (vetrine e sale interne di detto museo).
18 = CALLEGARI G. V.,  - Un italiano, onore della patria lontana - Carlo Conzatti, "Le vie d'Italia e dell'America Latina" XII 1924, pp.2; Callegari proporrà il naturalista trentino all'Accademia degli Agiati di Rovereto come socio estero, ACCADEMIA DEGLI AGIATI ROVERETO, Archivio, fondo Registro dei soci, Corrispondenze, sc. 115 702.2, Cartolina postale di Callegari al Segretario dell'Accademia, 30/01/1929 da Verona, "scrivo in questi giorni al prof. Conzatti a Oaxaca, la prego di dirmi cosa ha deciso l'Assemblea dei soci residenti circa la sua eventuale nomina, già proposta, a socio"; A. Lancellotti, Il viaggio d'uno scienziato italiano in Messico. Conversazione con l'americanista G. V. Callegari, "Corriere d'Italia" 17/6/1924, "Conzatti medico e biologo si è trasferito e stabilito da 40 anni in Messico"; L. Fiumi, Italiani nel mondo. Intervista con G. V. Callegari, , "L'Arena" 21/3/1928, "Conzatti ingegnere trentino"; BCVR, FIC, Cartella C4, cartolina postale di Monte Alban, Oaxaca, nel retro di scrittura del Conzatti "Oaxaca, 7/1/35 Dottor carissimo... i lavori di Montealban progrediscono discretamente... stante la mancanza di quattrini, unica merce capace di muover tutto in questa misera valle di Cortés. Adesso è pressappoco un anno che i lavori lassù si sono interrotti... si pensa di costruire uno spazio di teatro aperto il cui bozzetto fu presentato pochi giorni fa da un nostro compatriota, il caro Francesco D'Amico"... la scrittura del testo "Flora faxonemica messicana" lo impegna allo strenuo delle forze e gli impedisce il tempo libero; "Popolo d'Italia" 19/6/1928, s.a., Gli italiani nel mondo. Due scienziati nel Messico (si parla di Callegari e Conzatti); Archivio dell'Accademia degli Agiati di Rovereto, fondo Corrispondenza dell'Accademia e dei soci, fascicoli personali, sc. 128   754.8, lettera di C. Conzatti a G. V. Callegari, 23.07.1924; PASSERINI A., Conzatti da sacco, eroe messicano, "Alto Adige" 17/04/2001; Cassiano Conzatti. Il biologo e pedagogo trentino, a cura di Renzo Tommasi, Museo Civico di Rovereto, XCV, Rovereto 2004, pp.148;

venerdì 14 febbraio 2014

San Juan Teotihuacan

Agli inizi del XX secolo Leopoldo Batres, ufficiale dell'esercito messicano, amico di Porfirio Diaz e appassionato d'archeologia, diviene Ispettore dei Monumenti Archeologici e, dopo averne iniziato lo studio nel 1884, dirige la prima grande campagnia di scavi nell'area attorno al 1905 per farne un grande monumento nazionale a calebrazione del primo centenario dell'indipendenza dalla Spagna nel 1910 (in verità già sotto la reggenza imperiale di Massimiliano d'Asburgo a metà Ottocento sono iniziati gli scavi attorno alle piramidi di Teotihuacan, fotografate da Charney nel 1880). Batres dimostra limitate conoscenze e competenze: si erge per puro abbellimento una terrazza supplementare sulla Piramide del Sole (il cui restauro verrà  poi ultimato nel 1926), prima inesistente! Teotihuacan, in lingua nahuatl, significa "città degli dei": una zona di templi-piramidi (nel 1913 risalta il restauro del Tempio Maggiore sulla base degli studi di Manuel Gamio) costituenti il centro religioso ed edifici residenziali (assieme ai più tardi palazzi d'uso civile, come il Quetzalpapàlotl e il Palazzo dei Giaguari) che ospitarono circa 100.000 abitanti attorno al 650 d. C.; un impianto urbanistico rigorosamente geometrico, per cui nel Viale dei morti da Nord a Sud si svolgevano le cerimonie lungo due chilometri e ai due estremi erano la Piramide della Luna e il recinto con la Piramide di Quetzalcoatl, il serpente piumato, mentre la Piramide del Sole, la più grande, stava in centro. Decaduta dopo il VIII secolo, forse per la pressione dei popoli nomadi o per contrasti interni, la città è identificata con l'epopea azteca, quando quel popolo vi si insediò già in epoca di decadenza, terminale di un lungo e in parte ancora sconosciuto processo di migrazioni di popoli nahuatl quando gli Aztechi subentrarono per assimilazione culturale ai popoli precedentamente stanziati. Gli studi su Teotihuacan iniziano negli anni Venti a delineare l'area culturale mesoamericana dai deserti messicani all'Honduras come una Koinè culturale e non politica, che prende spunto dalla diffusione della civiltà Olmeca e si caratterizza con elementi come la costruzione di piramidi, l'uso del calendario e della scrittura geroglifica, l'adozione del gioco della pelota, la supremazia di una casta sacerdotale che ispira stati teocratici, la presenza centrale delle divinità del serpente piumato (Quetzalcoatl) e del dio della pioggia (Tlaloc), il diffuso commercio di lusso di conchiglie, corallo, piume e ossidiana, la pietra più ricercata. Il Viale dei morti segue la traiettoria dell'anno solare (Miccaotli): un criterio di tipo cosmico-astronomico orienta l'area per consentire ai sacerdoti di calcolare con precisione i cicli del calendario. Callegari frequenta Teotihuacan sulla base degli studi dell'archeologo che l'ha più influenzato, dai tempi dei primi testi a stampa del decennio precedente, Eduard Seler, Direttore dell'Istituto Archeologico del Messico dal 1910 e membro della Società Italiana di Antropologia ed Etnologia di Firenze, e di Javier Pañafiel, indagatore d'inizio secolo sulla civilizzazione nahuatl e sull'etimologia amerinda.

Tollan, Teotihuacan antica, è la città mitica tolteca in cui si è originato il culto di Quetzalcoatl, e la civiltà tolteca è stata la matrice della cultura azteca, quando i "messicani" giunti nella valle dell'Anahuac e intorno al lago Texcoco hanno assorbito e fatto proprio quel repertorio di miti e cultura (Toltecayotl, in lingua nahuatl è un sinonimo di cultura), adottandone il pantheon (Tlaloc/Huitzilpochtli, la dualità acqua-fuoco). Callegari ci lascia nel repertorio iconografico e fotografico del fondo inedito della Biblioteca Civica alcune immagini degli scavi nell'area denominata "bagni di Netzahualcoyotl". Questo ‘tlatoani' di Texcoco fu, come molti guerrieri nei momenti di pace, poeta,e conosciamo attraverso questi scritti in nahuatl (già rilevati nel 1582 da Juan Batista de Pomar, che iniziò a trascrivere i caratteri nahuatl in latino) forse più aspetti di vita reale rispetto ai testi ‘ufficiali' aztechi: "Zan te te yenelliaca zan tlahuacoin ipal nemoani In cuix nelli ciox amo nelli? Quen in conitohuain ma oc on nentlamatiin toyollo.... zan no monenequiin ipal nemoani! Ma oc on nentlamatiin toyollo" , è il breve poema del re contenuto nella raccolta "Lament on the Fall of Tenochtitlan", che in inglese è stato tradotto in epoca più recente rispetto ai tempi di Callegari, "Is it you, are you real? Some had talked nonsense. Oh, you, by whom everything lives, is it real?, Is it not real? This is how they say it. Do not have anguish in our hearts! I will make disdainful, oh, you, by whom everything lives, do not have anguish in our hearths!– Netzahualcoyotl, lord of Texcoco". 

Veduta della "Ciudadela" di Sna Juan Teotihuacan
(dal Fondo Callegari della Biblioteca Civica di Verona)

La testa del serpente piumato scolpito sulla Piramide del Quetzalcoatl
(dal Fondo Callegari della Biblioteca Civica di Verona)