mercoledì 4 novembre 2015

Annuncio: il secondo volume su Callegari è disponibile, ecco un estratto

Dopo due mesi di duro lavoro, soprattutto scolastico, siamo in grado finalmente di comunicarvi che il secondo volume del progetto editoriale su Callegari è disponibile! Fate click sulla solita area sopra l'elenco del link, qui a destra, per ordinazione e dettagli. 
Eccovi un piccolo estratto, e una foto scattata personalmente da noi al Museo Archeologico di Genova durante un esposizione della Collezione Lunardi. 
Contiamo ora di riprendere presto la pubblicazione di post con una certa frequenza, impegni permettendo.

Nel 1933 Callegari giungeva d’altronde a concludere questo suo ostinato tentativo di valorizzazione delle collezioni precolombiane italiane. Veniva organizzata infatti in Maggio a Roma presso il Palazzo della R. Calcografia la “Mostra dell’Arte antica dell’America Latina” per iniziativa della Direzione generale delle Antichità e Belle Arti: vi convergevano le collezioni torinesi, genovesi, del Museo Pigorini, come del Museo di Antropologia ed Etnologia di Firenze. Lo studioso veronese collaborò alla pubblicazione del libretto illustrativo della mostra, composto di trentasette pagine e di nove tavole raffigurative: in particolare firmò la presentazione e l’elenco con brevi cenni descrittivi dei reperti. […]

Proseguivano però le “difficoltà” editoriali. Seguiamo ancora le tracce bibliografiche di Franco Venturi: “(Callegari) nel maggio del 1935 riesce a realizzare, con la Biblioteca d’Arte di Roma, un progetto per la pubblicazione di un’opera assai importante: Arte antica d’America nei musei d’Italia, con 64 tavole, prefazione e testo esplicativo. Purtroppo l’improvvisa scomparsa del  direttore di questa casa editrice, Mario Recchi, impedisce l’effettuazione di tale opera[…]”. Nel fondo inedito della Civica ho ritrovato alcuni documenti che si riferiscono anche a questa “scommessa” editoriale mancata (“magnifico progetto che probabilmente nessun altro - credo - penserà di condurre a termine”, chiosava Callegari nelle sue memorie del 1941) e che dimostrano come essa già dal 1933 era decisamente in fase avanzata di sviluppo.

[…] il Segretario del Centro Italiano di Studi Americani di Roma Ruggero Mazzi scrive l’11 Marzo 1942 una lettera al professore veronese per “gradito incarico dell’Ecc. Pettazzoni” al fine di chiedere di “inviare al Centro l’articolo sulle Suppellettili Maya […] che sarà esaminato… per una eventuale pubblicazione nei nostri Quaderni”; il nostro risponde il 15 Marzo inviando il dattiloscritto di “Suppellettili antiche dei Maya nei musei di Torino, Firenze e Roma”, corredato da diciotto fotografie originali dei reperti e concludendo “gradirò un gentile cenno… lieto se favorevole” (la richiesta non ebbe seguito dai documenti che ho consultato).
Pendente Maya ritrovato in Costa Rica
(dalla Collezione Lunardi)