lunedì 7 settembre 2020

Hugo Brehme


Un estratto dal nuovo saggio su Callegari di uscita imminente

Una parte rilevante delle fotografie che oggi sono raccolte nel Fondo Callegari della Civica di Verona, sono in realtà cartoline, frutto del lavoro del fotografo Hugo Brehme, nato nel 1882 ad Eichenstadt in Germania, e che a 22 anni intraprese un viaggio professionale in Messico, senza certamente immaginare che si sarebbe fermato lì per il resto della sua vita (morì nel 1954 nella capitale).
Brehme, precisamente, era uno dei tanti fotografi arrivati oltre l’Atlantico per completare una piccola raccolta; invece, dopo sette anni, aprì il suo primo studio a Città del Messico (San Juan de Letran, 3) e lì si stabilì con Auguste Karoline Hartmann, sua sposa: nel 1914 nacque suo figlio Armando, detto Arno, che avrebbe calcato le sue orme. Nel 1920 fondò uno studio più grande (in Avenida Cinco de Mayo, 27; poi in Avenida Madero, 1) chiamato “Fotografia Artistica Hugo Brehme”. Da lì decollò la sua attività, culminata nel 1927 con l’uscita del suo libro di fotografie “Mexico Pintoresco”.
Sebbene si considerasse un artista, Brehme mostrò subito uno spiccato senso degli affari. Fu aiutato in questo dal fatto di risiedere in Messico “al sicuro” mentre l’Europa veniva distrutta dalla prima guerra mondiale. A conflitto terminato, in pochissimi potevano competere con lui e con il suo sterminato archivio fotografico, realizzato in anni di lavoro e peregrinazioni negli angoli più nascosti del paese. Non v’era praticamente editore che non si rivolgesse a lui volendo realizzare una guida turistica. Ma il frutto del suo lavoro che più lo appassionava erano sempre le cartoline illustrate, stampate e diffuse in ogni angolo del paese e anche negli Stati Uniti e in Europa.
Le sue fotografie, in bianco e nero o seppia, furono alla fine catalogate in un larghissimo archivio. Conclusa anche la seconda guerra mondiale, Brehme si ritrovò troppo vecchio e logoro per “reinventarsi”, dovendo adeguarsi alla fotografia a colori che giù prendeva piede, e così passò tutto al figlio Arno. Sebbene quest’ultimo si dedicò principalmente a progetti commerciali, non disdegnò di creare altre cartoline, naturalmente a colori. Nel 1992 i discendenti di Hugo e Arno diedero alle stampe “Pueblos y Paisajes de Mexico” raccolta che includeva quasi tutto “Mexico Pintoresco” e molte foto più recenti.
 

Le informazioni sono tratte in larga parte dal sito edomexico.gob.mx (oggi non più disponibile)

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